I principi di revisione prevedono delle verifiche periodiche la cui frequenza ed entità del lavoro è determinata dalla valutazione del rischio di revisione che il revisore farà in sede di pianificazione iniziale. Ricordiamoci comunque che per il Collegio Sindacale, con il controllo contabile, pur dovendo rispettare per il controllo contabile il “modus operandi” del revisore legale, dovrà altresì sempre comunque rispettare la cadenza almeno trimestrale delle verifiche periodiche e tenere il libro del collegio sindacale nel quale documentare tutto il lavoro svolto (inclusa l’attività di vigilanza).

Le verifiche periodiche

A prescindere della cadenza delle verifiche, vincolate al trimestre per il collegio sindacale e a scelta per il revisore legale, il contenuto delle attività di ogni verifica può essere a priori definito e pianificato agevolando anche il lavoro dell’azienda cliente.

Quindi, tenuto conto degli obblighi specifici e richiesti dalla legge per il collegio sindacale:

  • vigilare sulla adeguatezza della struttura organizzativa della società;
  • vigilare sull’adeguatezza del sistema di controllo interno e sull’adeguatezza e affidabilità del sistema amministrativo contabile,

così come degli obblighi specifici per il revisore e/o collegio sindacale con il controllo contabile previsti dalla legge:

  • verificare la regolare tenuta della contabilità;
  • verificare la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili,

è evidente che un ruolo molto importante, come già anticipato in un precedente intervento, rivestirà l’analisi e la comprensione del sistema di controllo interno.

Questo vuol dire che, in ogni caso ipotizzabile:

  • Collego Sindacale con controllo contabile;
  • Collegio Sindacale senza controllo contabile + Revisore Legale;
  • Sindaco Unico;
  • Revisore Unico,

sarà importantissimo capire, se esiste e se funziona il sistema di controllo interno all’azienda. Ecco le verifiche periodiche potranno essere il momento in cui verificare ciò.

Non solo. Durante queste verifiche, si formalizzeranno anche delle carte di lavoro da cui emergerà, a rotazione, l’esame dei libri obbligatori; l’aggiornamento delle irregolarità riscontrate nelle verifiche precedenti; gli incontri con il collegio sindacale (per il revisore legale); gli incontri con la direzione; la rilevazione contabile dei fatti gestionali; l’ottenere informazioni delle procedure adottate dalla società, ecc.

Un’ ipotesi di piano di lavoro, ipotizzando delle verifiche con cadenza trimestrale, potrebbe essere la seguente:

Ogni trimestre

  • 1. Esame dei registri fiscali e previdenziali (IVA, Giornale, ecc.);
  • 2. Esame dei versamenti periodici fiscali e previdenziali;
  • 3. Verifica delle riconciliazioni bancarie (a rotazione);
  • 4. Esame dei libri obbligatori (Libro soci, verbali Cda, Collegio Sindacale e Assemblee);
  • 5. Colloquio con la direzione;
  • 6. Rilevazione ed esame di significativi cambiamenti nel sistema di controllo interno;
  • 7. Riepilogo/Aggiornamento delle eventuali irregolarità riscontrate in occasione delle verifiche precedenti.

I trimestre

  • 1. Rilevazione del sistema di Controllo Interno (ad es.: ciclo attivo + tesoreria vedi incassi);
  • 2. Co.Ge.: analisi dei movimenti di conto economico legati al ciclo attivo/tesoreria;
  • 3. Analisi garanzie e impegni;
  • 4. Verifica poteri di firma;
  • 5. Adempimenti fiscali/tributari di periodo (F24, Dichiarativi, etc.);
  • 6. Tassa annuale libri sociali;
  • 7. Verbale verifica:

     

    • a. 1° trimestre (Collegio Sindacale);
    • b. Periodica (Revisore Legale).

II trimestre

  • 1. Rilevazione del sistema di Controllo Interno (ad es.: ciclo passivo + tesoreria vedi pagamenti);
  • 2. Co.Ge.: analisi dei movimenti di conto economico legati al ciclo passivo/tesoreria;
  • 3. Adempimenti fiscali/tributari di periodo (F24, Dichiarativi, ecc.);
  • 4. Deposito bilancio;
  • 5. Diritti annuali CCIAA;
  • 6. Verbale verifica:

     

    • a. 2° trimestre (Collegio Sindacale);
    • b. Periodica (Revisore Legale).

III trimestre

  • 1. Rilevazione del sistema di Controllo Interno (ad es.: ciclo rimanenze);
  • 2. Consistenza di cassa;
  • 3. Co.Ge.: analisi dei movimenti di conto economico legati al ciclo rimanenze;
  • 4. Analisi della situazione contabile infra-annuale;
  • 5. Adempimenti fiscali/tributari di periodo (F24, Dichiarativi, ecc.);
  • 6. Verbale verifica:

     

    • a. 3° trimestre (Collegio Sindacale);
    • b. Periodica (Revisore Legale).

IV trimestre

  • 1. Rilevazione del sistema di Controllo Interno (ad es.: ciclo cespiti e/o personale);
  • 2. Co.Ge.: analisi dei movimenti di conto economico legati al ciclo cespiti e/o personale;
  • 3. Esame dell’anzianità dei crediti verso clienti;
  • 4. Adempimenti fiscali/tributari di periodo (F24, Dichiarativi, ecc.);
  • 5. Verbale verifica:

     

    • a. 4° trimestre (Collegio Sindacale);
    • b. Periodica (Revisore Legale).

Il sistema di controllo interno

Il Sistema di Controllo Interno (SCI) è “un insieme di procedure logiche di controllo definite dai responsabili d’azienda per garantire, con ragionevole sicurezza, che gli obiettivi di business siano raggiunti secondo un giusto equilibrio tra gli obiettivi economici aziendali e quelli di conformità alle leggi ed ai regolamenti in vigore”. Ma cosa sono le procedure in “parole povere” ?

Le procedure possono essere intese come quelle regole – scritte e/o non scritte – che disciplinano il reale comportamento delle singole unità che formano il sistema azienda. Si tratta di regole comunque condivise e sintetizzanti i valori, la cultura, i bisogni, i comportamenti, ecc. delle persone che fanno parte del sistema azienda. Quindi, qualsiasi azienda “virtuosa”, consapevolmente o inconsapevolmente, per evitare una gestione “a braccio”, tende a basarsi su un adeguato insieme di regole obbligatorie per legge e/o necessarie per esigenze gestionali. Chiaramente la natura e la complessità dell’attività svolta dall’azienda condizionerà la quantità e la qualità delle procedure. Può capitare infatti che, mentre nelle aziende “manageriali”, realtà complesse con una struttura organizzativa molto articolata e fortemente decentrata, le procedure siano formalizzate (scritte), nelle aziende “imprenditoriali”, invece governate secondo una logica accentrata, con una forte presenza del vertice/imprenditore nel processo decisionale, tali procedure siano meno formalizzate.

Non esiste un SCI omogeneo-perfetto-standard-… per tutte le aziende, né può essere inquadrata una soluzione ideale: ogni azienda avrà il suo SCI. Ciò che li accomunerà, in sintesi, saranno gli elementi costituenti di una struttura portante del SCI, ovvero:

  • a. l’ambiente interno;
  • b. il sistema informativo;
  • c. le procedure di controllo.

L’ambiente interno della società riflette le attitudini del management e di tutto il personale di base, in relazione al controllo interno ed alla sua importanza nella società. Il sistema informativo consiste negli hardware e nei software, ovvero applicazioni computerizzate definite per identificare, classificare, processare, ed archiviare tutte le transazioni ed i flussi documentali prodotti dal business. Le procedure di controllo possono essere di:

  • monitoraggio: procedure per la gestione e supervisione delle attività stabilite;
  • applicative: procedure per la verifica degli obiettivi di controllo per transazioni derivanti da cicli;
  • informatiche: controlli sul computer per assicurare che queste procedano correttamente.

Per gli organi di controllo del sistema azienda, diventa importante comprendere il SCI, descriverne il flusso informativo ed i controlli adottati dal management, al fine di valutarne l’affidabilità.

Questo, per gli organi di controllo, rappresenta la base per una pianificazione efficiente ed efficace del lavoro di controllo contabile, e quindi per la determinazione della strategia di revisione, sia come revisore legale che come sindaco. Quindi diventa importante per il revisore/sindaco:

  • comprendere” il SCI, ovvero conoscere e descrivere i processi ed i flussi delle informazioni, insieme alle procedure di controllo adottate per garantirne l’affidabilità delle stesse;
  • valutare” il SCI, ovvero verificare la rispondenza delle procedure di controllo agli obiettivi di business prefissati.

Gli approcci utilizzabili per svolgere questa attività di esame del SCI sono diversi, e in letteratura non mancano validissimi riferimenti. Tuttavia, quello che forse meglio si “sposa” con la concezione di SCI più sopra inquadrato, è quello anche definito “Top-Down”. In pratica si tratta di una serie d’interviste alla direzione ed al personale della società, finalizzate alla descrizione del business, dell’ambiente interno, del sistema informativo nonché delle procedure di controllo, anche con il ricorso a diagrammi.

In questa accezione, il revisore/sindaco affianca, all’attività tradizionale di controllo contabile “ex-post” dei fatti aziendali, l’attività di analisi anche “ex-ante” di tutto il sistema azienda anche in chiave prospettica.

A seguire sono proposte delle guide per la rilevazione ed analisi del sistema di controllo interno attinente il ciclo passivo, attivo, rimanenze e tesoreria.

Ciclo Acquisti

  • Procedura autorizzazione degli acquisti;
  • Procedura richiesta offerte ai fornitori;
  • Procedura controllo ricevimento merce/servizi;
  • Procedura merci/servizi ricevuti in attesa di fattura;
  • Procedura controllo completezza ed accuratezza registrazioni contabili;
  • Procedure di quadratura del partitario fornitori con il mastro;
  • Procedura controllo fatture passive;
  • Procedura di approvazione delle fatture al pagamento;
  • Procedura pagamento ai fornitori;
  • Procedura controllo ordini inevasi.

Ciclo Vendite

  • Procedura autorizzazione ordini di vendita;
  • Procedure di conferma degli ordini di vendita e di controllo dei limiti di credito;
  • Procedura evidenziazione degli impegni di vendita inevasi;
  • Procedura spedizione merci;
  • Evidenza e controllo delle spedizioni e/o servizi da fatturare;
  • Procedura preparazione e controllo fatture e note credito;
  • Procedura controllo completezza ed accuratezza registrazioni contabili;
  • Procedura controlli quadrature partitario clienti con il mastro;
  • Procedura controllo incassi;
  • Procedura controllo completezza ed accuratezza incassi;
  • Procedura particolari modalità di vendita ed incasso;
  • Procedura gestione crediti;
  • Procedure di verifica dell’anzianità dei crediti;
  • Procedure contabili di valutazione dei crediti;
  • Controlli sui resi e sui reclami da clienti;
  • Procedura controllo delle pendenze inevase.

Ciclo Magazzino

  • Volume delle transazioni;
  • Procedura gestione anagrafica prodotti;
  • Procedura gestione distinte base;
  • Procedura gestione dei movimenti di magazzino;
  • Procedura gestione inventari fisici;
  • Procedura gestione valorizzazione magazzino.

Ciclo Tesoreria

  • Procedura autorizzazione, controllo e documentazione dei movimenti di cassa;
  • Procedura autorizzazione, controllo e documentazione con banche ed enti finanziatori;
  • Procedura controllo completezza ed accuratezza e tempestività delle registrazioni contabili;
  • Procedura controllo della competenza delle operazioni;
  • Procedura gestione esistenza e controllo sui valori di cassa;
  • Procedura gestione esistenza e controllo sui valori in banca;
  • Procedura gestione esistenza e controlli sui debiti verso le banche e verso altri finanziatori.

Alla fine del lavoro di intervista, si procederà con la valutazione circa il grado di affidabilità del sistema di controllo interno. In particolare tale lavoro di “mappatura” dovrebbe condurre il revisore/sindaco a determinare il rischio di revisione legato al controllo interno: rischio di controllo. A seguire è allegata una check list in merito:

Rischio Basso B-M Medio M-A Alto
Attività 1 2 3 4 5
Ambiente di Controllo
Integrità e valori etici          
Impegno alla competenza (abilità e conoscenze)           
Valutazione del rischio
Valutazione del rischio (piani, programmi o azioni per i rischi impresa)          
Attività di controllo
Attività di controllo (politiche e procedure interne)           
Informazione e comunicazione
Informazioni (sistemi informativi)          
Comunicazioni (reporting economico-finanziario)           
Monitoraggio
Accertamento del rischio (monitoraggio e supervisione interna)          

 

Il lavoro d’intervista servirà anche come base per preparare un documento che si può indirizzare alla direzione con la quale si porta all’attenzione del consiglio di Amministrazione o dell’amministratore unico eventuali punti di attenzione e suggerimenti per superarli. Il documento andrebbe inviato quindi al presidente dell’azienda (a meno di accordi differenti) con una nota d’accompagnamento in cui si richiede che la lettera venga presentata durante il consiglio di Amministrazione.

Il documento potrebbe essere così impostato:

(Carta intestata)

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione della …

Raccomandazioni sul Sistema di Controllo Interno

Durante la pianificazione e lo svolgimento del lavoro di revisione del bilancio della … al 31 dicembre …, in osservanza degli statuiti principi di revisione, ho considerato il sistema di controllo contabile interno al fine di determinare la natura e l’ampiezza delle procedure di revisione necessarie per esprimere il mio parere professionale sul bilancio di esercizio.

Oggetto della mia analisi sono stati solamente quegli aspetti che maggiormente possono influenzare l’attendibilità del bilancio di esercizio nel suo complesso; non sono quindi stati esaminati tutti gli aspetti organizzativi come nel caso di un eventuale incarico diretto a fornire un parere specifico sull’efficacia del sistema di controllo interno. Questa analisi non può quindi porre in evidenza tutte le eventuali carenze nel sistema di controllo interno.

Tuttavia sono venute alla mia attenzione alcune aree del sistema di controllo interno che richiederebbero azioni correttive. La relazione include in allegato i miei suggerimenti per migliorare l’attuale sistema dei controlli interni. (Eventuale) Tali suggerimenti erano già stati portati in passato alla Vostra attenzione; ritengo comunque opportuno riproporli in considerazione del permanere di alcune carenze che, a mio avviso, richiedono azioni correttive.

A causa delle limitazioni intrinseche proprie di qualunque sistema di controllo interno può accadere che errori o irregolarità non vengano identificati ed evidenziati dal sistema stesso. Inoltre è opportuno che la Direzione esamini periodicamente l’efficacia del sistema di controllo contabile interno in quanto è sempre presente il rischio che tale sistema divenga insufficiente rispetto all’evoluzione dell’attività aziendale, oppure che la sua efficacia diminuisca col trascorrere del tempo.

La presente relazione è predisposta unicamente per informazione della Direzione al fine di assisterla nell’attuazione di procedure utili per la salvaguardia del patrimonio societario e per il controllo delle operazioni di gestione.

Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti ed esprimo il mio apprezzamento e ringraziamento al personale della società per la collaborazione e l’assistenza ricevute nel corso del lavoro, elementi fondamentali per perseguire il mio obiettivo di rendere un servizio efficiente ed efficace.

Distinti saluti

………………

 

(Carta intestata)

Allegato

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione della …

Raccomandazioni portate alla vostra attenzione

Indice

Riconciliazioni bancarie

Posizioni creditorie con elevata anzianità

Determinazione dei premi promozionali

Procedura controllo ricevimento merce

Procedura servizi ricevuti in attesa di fattura

Procedura gestione dei movimenti di magazzino

Procedura gestione inventari fisici

Procedura autorizzazione, controllo e documentazione dei movimenti di cassa

Distinti saluti

………………

 

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